domenica 21 gennaio 2018

ESEMPIO TEMA DESCRITTIVO (ESAME TERZA MEDIA 2018)

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Partendo dall'osservazione del quadro
"Il ciclista" di Natalia Goncharova,
che puoi vedere anche sul libro di
letteratura a pag 315, descrivi in modo
oggettivo e soggettivo l'immagine
riprodotta, soffermandoti sulle impressioni
che suscitano in te forme, colori e simboli.
Contestualizza poi l'opera con il
clima storico-politico e letterario
del nostro Paese negli anni del
Futurismo.

Approfindimenti sull'opera:

descrizione: L'artista propone, se non un ritratto d'artista, una metafora figurativa della propria attività. Il tema del ciclista è consueto nell'ambito dell'avanguardia, particolarmente futurista: si adatta infatti ai propositi di immagine in movimento (che fa il ciclista se non correre, accelerare via simile al vento?) e di veduta simultanea (chi meglio del ciclista vede scorrere la città intorno a sé in rapida sequenza?). Il quadro è costruito come per accumulazione, costringendo entro un'unica tela differenti paesaggi urbani, percezioni progressive di un ciclista lanciato a folle corsa per le vie della città: vediamo insegne di vetrine, segnalazioni forse ferroviarie, cappelli esposti ancora in una vetrina, indici puntati verso una certa direzione, il pavimento della strada. Le immagini sono attraversate da raggi di luce che si proiettano in ogni direzione, imprimendo alla composizione una tensione ulteriore. L'intero repertorio di forme sono simboli della modernità: il ciclista, o meglio la Gontscharova, li coglie e li documenta rivolgendosi ad essi come una macchina da presa in costante movimento.

"Il Ciclista" : Il veloce avanzamento dell'uomo è reso attraverso la scomposizione dei piani cromatici e la ripetizione di marcate linee nere che riproducono sulla tela l'impressione dello spostamento simultaneo: non solo della bicicletta che corre sulla strada, ma anche quello ritmico del ciclista che con il busto asseconda la pedalata. La visione delle vie di un centro urbano si riflette nelle scritte, nei cappelli esposti in vetrine, nelle segnalazioni forse ferroviarie, in una mano con l'indice puntato, forse parte di un manifesto pubblicitario, nel pavimento della strada dissestato e nelle grate tutti colti in un'ininterrotta sovrapposizione. Le impressioni di questi elementi sono catturate come da una moderna macchina cinematografica in rapida sequenza.

sabato 20 gennaio 2018

NUCLEARE: SI O NO? COMPRENSIONE E SINTESI TESTO DIVULAGATIVO (esame terza media)

 Risultati immagini per ENERGIA nucleare
Oggi ci siamo esercitati sulla
comprensione e sintesi di un
testo divulagativo, in vista della
prova scritta di italiano (esame
di terza media).
Siamo partiti da un brano
presente sulla nostra antologia:
PRO O CONTRO IL NUCLEARE
pag 690-691,  abbiamo seguito la
seguente traccia:
1) Leggi questo brano e individuane
l'affermazione di fondo. Trascrivila
riusando parole e frasi del testo
2) Trascrivi i motivi che fanno
essere gli autori pro o crontro  il
nucleare
3) Rifletti sull'importanza della
ricerca, sia essa nucleare, eolica o
solare
4) Se si decidesse di impiantare una
centrale nucleare vicino alla tua casa,
saresti favorevole o contrario.Spiega
e argomenta la tua scelta mostrando
il punto di vista di un giovanissimo.

Utilizza nell'elaborazione del testo
anche questi spunti di riflessione:
Aforismi:
“Atomo più atomo, si crea l'uomo. 
Atomica più atomica, l'uomo si distrugge.
Efisio Melis

“Sarei felice se la Sicilia fosse piena di 
centrali nucleari. Centrali sicure e controllate, 
costruite da veri scienziati.”
Antonino Zichichi 

UNA POESIA:

«Il futuro»
Alti venti stratosferici col loro fischiettio giovanile.
Una nuvola bianca come il pensiero, in cerca dell’umanità.
«Oh, dove te ne voli?» fece il missile al missile,
Avanti non c’è nulla e nulla c’è dietro.
di Iosif Brodskij
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mercoledì 17 gennaio 2018

STORIA SAMURAI


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Molto, molto tempo fa, nei pressi di Tokyo, viveva un vecchio e rispettato samurai, che aveva vinto molte battaglie.

Il suo tempo di guerriero era passato. Questo saggio samurai si dedicava ora ad insegnare ai più giovani, anche se sopravviveva la leggenda secondo la quale fosse tuttora in grado di sconfiggere qualsiasi avversario, non importa quanto forte.

Una sera d'estate, si presentò a casa sua un guerriero noto per la sua arroganza e la poca cavalleria. Era famoso per il suo carattere provocatorio e i pochi scrupoli. La sua strategia era quella di provocare l'avversario fino a quando questo, mosso dalla rabbia, abbassava la guardia e attaccava alla cieca. Si dice che non fosse mai stato sconfitto. E quel pomeriggio si proponeva di distruggere la leggenda del vecchio samurai per aumentare ulteriormente la sua fama.

Presto il guerriero cominciò ad insultare il saggio samurai, arrivando a lanciargli pietre e perfino a sputargli in faccia. Così passavano i minuti e le ore, ma il saggio samurai rimaneva impassibile senza sguainare la spada. Giunta la sera, esausto e umiliato, il guerriero si dette per vinto.

I discepoli del samurai, irritati dagli insulti che aveva ricevuto il maestro, non capivano perché il vecchio non si fosse difeso e considerarono il suo atteggiamento come un segno di codardia. Quindi gli chiesero:

- Maestro, come hai potuto sopportare tale indegnità? Perché non hai sguainato la tua spada anche sapendo che stavi per perdere la battaglia piuttosto che agire in un modo così vile?

Il maestro rispose:

- Se qualcuno arriva con un regalo e non lo accettate, a chi appartiene il regalo?

- Alla persona che è venuta a consegnarlo!

- Bene, lo stesso vale per la rabbia, gli insulti e l’invidia... - rispose il samurai - Quando non sono accettate, continuano ad appartenere a chi le ha portate con sé.


Questa ragazzi è la storiella che
vi ho raccontato ieri, facciamo
tesoro di queste sagge parole....
sforziamoci di metterle in pratica!

lunedì 15 gennaio 2018

ARTICOLO SUL MESSAGGERO

Complimenti a Mattia M., Aurora C., Mattia L.
e Alessandro per aver scritto parole tanto
belle e significative.
Ecco l'articolo:

Rieti, incontri degli studenti
della Ricci con ragazzi
portatori di handicap:
«Esperienza formativa»



di Lorenzo Santoprete
RIETI - Nuove iniziative per la scuola secondaria di primo grado “A.M.Ricci”, che si dimostra sempre all’avanguardia. Un’intera classe di studenti, tra i 13 e i 14 anni, è stata protagonista di una serie di incontri formativi con ragazzi portatori di handicap dell’associazione Arfh (Associazione Reatina Famiglie portatori Handicap).

Tutto è nato a seguito di un episodio verificatosi in classe ai danni di un compagno. Invece del consueto provvedimento di sospensione, il consiglio di classe ha deciso di attuare una nuova strategia seguendo un percorso alternativo: “risarcire il danno” attraverso attività concrete presso associazioni di volontariato.

«Sono pienamente convinta che questi provvedimenti siano molto più efficaci della semplice sospensione dalle attività didattiche, sono ragazzini che attraversano momenti particolarmente delicati della crescita e talvolta vivono veri e propri traumi familiari, quindi è un modo per farli sentire accettati, mostrando loro un aspetto della vita che magari non hanno mai conosciuto». A parlare è Carla Belloni, insegnante di italiano e tutor dei ragazzi, nonché promotrice del progetto.

«I ragazzi – continua la stessa – si sono da subito mostrati interessati e incuriositi, la mattina del 2 gennaio si sono presentati puntuali, con piccoli doni per i nostri nuovi amici. Le reazioni dopo gli incontri sono state positive, per questo consiglierei a tanti colleghi di seguire questa strada che porta soddisfazioni e lentamente cambia in positivo i ragazzi “difficili”».

La validità dell’esperienza vissuta è confermata dagli stessi protagonisti: «E’ stata una buona iniziativa, per me e per tutta la classe: abbiamo capito il dolore che provano in silenzio (riferito ai ragazzi dell’Arfh), mentre noi ci lamentiamo anche se ci fa male solo un dito» afferma uno studente. «E’ stata una fantastica esperienza, come mi aspettavo che fosse, che mi ha fatto capire che diverso non vuol dire per forza sbagliato, hanno vissuto diversamente da noi, hanno forza di volontà e un perenne sorriso sulla bocca» aggiunge un suo compagno di classe.

Le attività svolte sono state numerose e molto interessanti, come racconta un ragazzo: «All’Arfh abbiamo fatto arte attraverso i movimenti, lavorato con il das, poi abbiamo pitturato e imparato a fare i giocolieri. C’erano ragazzi simpatici, abbiamo parlato, scherzato e abbiamo mangiato i biscotti che mia nonna ha preparato per loro. Ci siamo divertiti e abbiamo capito il motivo per cui eravamo lì: rendere felici queste persone e rendere noi stessi persone migliori».

Toccante il pensiero di uno studente nei confronti dei ragazzi speciali, come quelli che hanno incontrato in questa occasione: «Hanno un cuore grande come il mare, ti insegnano a giocare e a sognare, ma soprattutto ti insegnano che la vita è una sola e la dobbiamo amare».

E’ evidente che l’obiettivo della scuola sia stato raggiunto: gli studenti hanno acquisito la sensibilità necessaria per sviluppare uno stile di vita all’insegna dell’agire, si sono avvicinati al volontariato con atteggiamento maturo e in alcuni di loro si è vista una crescita personale.

Avvicinarsi ad una realtà così estranea alla loro, non può che fare bene ai ragazzi, in questo modo riescono a sviluppare rispetto e solidarietà nei confronti del prossimo, ma soprattutto del diverso. In una società come quella in cui vivono i ragazzi d’oggi, dove “unificarsi alla massa” o “appartenere al gruppo” sono considerati valori fondanti, incontri come questi sono veramente formativi.

Questo iter costruttivo già da qualche anno è realtà in molte regioni del nord, tra cui il Piemonte, dove circa 1.200 studenti lo hanno sperimentato. Si spera che possa prendere piede anche nei nostri istituti in modo da favorire un concreto confronto con i valori della solidarietà e l’assunzione di stili di comportamento positivi. 
Questi sono i pensieri che non hanno 
trovato posto nell'articolo, che sono 
comunque belli:



Per me è stato un regalo di inizio anno, ne sono uscito un po’ scombussolato però sono giunto alla conclusione che è meglio vivere mille vite da disabile che una sola di qualcuno che li prende in giro
(Samuele)


La mattina ero un po’ nervosa, ma poi quando sono entrata nell’”aula” è cambiato tutto, mi sono divertita tantissimo, è stata un’esperienza bellissima stare a contatto con loro (Aurora S.)


Sono contenta di aver provato quest’esperienza perché  è servita a me per crescere e maturare


Ho imparato a rispettare le persone per quello che sono, è stata una bella lezione


E’ stato molto bello capire che ci sono persone diverse da noi ma con la stessa voglia di fare le cose
(Anna)


Ho capito che i disabili sono le persone più forti al mondo perché tengono duro tutti i giorni, magari c’è qualcuno che è triste ma nasconde la sua tristezza dietro  una risata

Loro sono sempre alla ricerca della felicità, la cercano ovunque, mentre noi la accantoniamo sempre da qualche parte; io non avevo mai preso in considerazione quest’altra vita, solo due anni fa ho iniziato veramente a conoscerli. Consiglio a tutti di fare questa esperienza perché ho capito che loro sono felici, affettuosi, ti vogliono bene e non gli importa mai del giudizio degli altri, ho capito che  sono proprio uguali a noi, provano le nostre stesse  emozioni, sorridono e vanno avanti ed è questo che mi fa sentire come loro (Silvia)
I nomi mancanti li aggiungo man mano che 
correggo i temi, bravissimi ragazzi, sono con voi! 



TOMBOLA GEOGRAFICA

Da bambina mi regalarono una tombola
geografica proprio come questa:
Risultati immagini per tombola geografica
La adoravo, ho imparato giocando il
nome di tante città che poi ho visitato,
le ricordo ancora: Brunico, Maratea,
Tolmezzo, ecc
Memore di questa mia esperienza, con
i ragazzi di prima e di terza media, prima
delle vacanze natalizie,abbiamo giocato
alla tombola geografica.
Occorrente:
- Carta geografica politica Italia (I), Planisfero (III);
- post it a fascetta colorati;
- fotocopie (una per alunno)della carta 
  dell'Italia e del planisfero;
- dolcetti per ambo, .... cinquina e tombola

Gli studenti hanno selezionato 12 città italiane (I)
o 12 Paesi (III) del mondo (a loro scelta) e li hanno
segnati sulla fotocopia, quindi li ho riportati sui
post it adesivi, li ho estratti a sorte,
attaccandoli man mano sulla carta geografica
grande, mentre loro cerchiavano le città e i
Paesi che avevano sulle loro fotocopie.
Fortunatamente tutto ha funzionato alla
perfezione, ci siamo divertiti proprio tanto.

Ecco il cartellone-planisfero alla fine del gioco:


Adesso i post it li abbiamo messi in una busta,
ognuno ne estrae a sorte uno e lo attacca al posto
giusto sulla cartina.
Anche questo è studiare, no?!

















sabato 6 gennaio 2018

TUTTI A DIETA!

Dopo i bagordi delle feste appena
passate, se ci sentiamo un po' gonfi,
come gli animali del cortometraggio
che vi propongo, è arrivato il momento
di pensare alla dieta. Si comincia lunedì
naturalmente!

mercoledì 3 gennaio 2018

TEMA ARGOMENTATIVO:RIFIUTI

Ragazzi, vi posto i documenti-traccia
per il tema argomentativo sui rifiuti:
Partite naturalmente dai brani antologici,
poi esaminate questo materiale, se avete
da segnalare video, canzoni, poesie e
aforismi, inseritele nei commenti.
Buon lavoro!

 “A me hanno insegnato che anche nella spazzatura può nascere un fiore!

È la società che fa la spazzatura.
Per ridere: qual è il mare più sporco?
....il marciume!!! 
Articolo di Focus:
https://www.focus.it/ambiente/ecologia/un-anno-di-terra-dei-fuochi-ritardi-bonifiche-mancate-e-dati-allarmanti




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martedì 2 gennaio 2018

IL NOSTRO ARTICOLO


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Spero tanto che la nostra esperienza
possa essere utile e di esempio anche
per gli altri; sono stata tanto fiera di
voi, vi ho visti emozionati ma sereni,
mi auguro che ne sia valsa la pena!

Precisazione: il mio titolo era "No
sospensione ma ri-educazione per gli
alunni della scuola media "A.M.Ricci".


Scuola_Ricci_6288_Life

“Bulli a scuola, il nostro progetto per rieducarli: tombolata e laboratori con i disabili”

Ci scrivono dalla scuola Angelo Maria Ricci e volentieri pubblichiamo. 
“Gent.ma redazione invio un articolo che spero vogliate pubblicare, ci teniamo molto. Grazie come sempre e auguri di buon anno!”
Ri-educare attraverso esperienze socialmente utili, presso associazioni onlus, al posto della sospensione dalle lezioni scolastiche, è ciò che sta facendo una classe della scuola media “A.M.Ricci” di Rieti. In realtà non è una novità assoluta, in molte regioni del nord Italia è già una prassi accreditata.
Partiamo dall’inizio: qualche tempo fa un alunno della classe terza B, “per scherzare”, ha attaccato un biglietto con la scritta “disabile” sulle spalle di un compagno normalissimo e sensibile che, come naturale, è rimasto dispiaciuto e interdetto da quanto accaduto. Qualche giorno dopo, sempre lo stesso alunno ideatore del “goliardico” scherzo, si è presentato in classe con il mento tumefatto, la spiegazione è stata che si trattava di un gioco “social” detto “fragola”, che consisterebbe nello stringersi forte il mento, da soli o aiutati da qualche compagno, fino a far scoppiare i capillari e far apparire un livido. Il giorno dopo erano in  cinque-sei, in classe, ad avere il mento violaceo.
Considerata l’inefficacia dei richiami verbali, a questo punto l’insegnante di Lettere, prof.ssa Carla Belloni, turbata e delusa da tanta insensatezza, ha chiesto l’intervento del Dirigente Scolastico, prof.ssa Paola Testa, che ha risposto rimproverando in modo fermo la classe, rimettendo la decisione del provvedimento disciplinare al Consiglio di Classe, convocato in seduta straordinaria. In quella occasione, la stessa prof.ssa Belloni, coordinatrice di classe, considerato che in definitiva si tratta di ragazzi validi ed anche studiosi, seguiti dalle famiglie, semplici giovani in cerca di “stimoli forti e originalità accattivanti”, ha proposto una “punizione” alternativa, accolta con favore dall’intero Consiglio: avviare un progetto di recupero delle competenze di cittadinanza e dei valori fondamentali della vita, in collaborazione con associazioni onlus, presenti nella città ed impegnate nel sociale.
E così, nella seconda mattinata del nuovo anno, un primo gruppo di sei alunni si è recato presso il centro per portatori di handicap ARFH, per una tombolata insieme ai disabili, e partecipare poi, con loro, ai laboratori pratici. Nelle settimane successive, di pomeriggio, tutti gli alunni della classe avranno vari incontri con l’associazione Loco Motiva, che si occupa di ragazzi autistici, infine leggeranno brani scelti dal libro autobiografico di Paola Mariangeli, “In punta di piedi”, che racconta il terribile  dramma della malattia e del dolore, e successivamente incontreranno l’autrice. I genitori hanno approvato l’iniziativa, i ragazzi si stanno mostrando aperti al dubbio e al pensiero critico. Speriamo che queste esperienze servano a seminare nei loro cuori, sempre più invasi dall’effimero e dal virtuale, un seme di riflessione e che, lentamente, imparino a rileggere le loro giovani vite orientandole in altre e più giuste direzioni.